Questa nuova edizione di “NASCOR fra arte e natura” – la prima edizione realizzata nel 2009 fu dedicata alla questione ecologica e alle riflessioni sulla tutela ambientale e sulle relazioni arte/ambiente – consente un approfondimento su un aspetto della ricerca bioetica ancora più significativo: l’uguale considerazione degli interessi di tutte le specie viventi.
Le forme viventi presenti sulla Terra, nella loro veste di unità e molteplicità allo stesso tempo, durante lo straordinario cammino dell’evoluzione biologica hanno subito progressivi processi di differenziazione, evidenti – ancor oggi – negli abitanti dei mari, della terra, dei cieli. I pesci o i volatili, i rettili o i mammiferi (tra cui l’uomo), ecc. sono evoluti mantenendo una stessa struttura: quella della natura della vita. La storia del globo terracqueo corrisponde, però, alla storia di un dominio, quello antropocentrico, che ha spesso generato arbitrari squilibri.
Sulle tematiche della politica ambientale, delle relazioni cultura-natura, della subalternità del regno animale alla specie umana, in questi ultimi decenni hanno espresso le proprie opinioni scienziati e filosofi. Numerosi intellettuali si sono interrogati sull’esperienza complessa della convivenza tra umani e non umani, e sulla abitudine a usare gli animali in innumerevoli modi vantaggiosi per gli uomini. Eppure – affiancati a noi nell’unica scala evolutiva che unisce tutte le specie, dagli unicellulari ai rettili, agli uccelli, ai primati – gli animali ci somigliano nelle risposte adattive, nella cura della prole, nel gioco, nella memoria, nella percezione. Lo vediamo nella memoria delle stelle marine o dei ricci di mare, nella comunicazione tra gli insetti, nella comprensione di parole nei volatili, nell’uso di strumenti negli elefanti, nelle forme di coscienza nei cani, nei gatti, nelle scimmie …
In questa seconda edizione di “NASCOR”, attraverso opere, video e installazioni degli artisti – ad esempio nelle comparazioni di natura e cultura di Mirella Bentivoglio, nelle ricerche visive sull’amore animale di Antonio Paradiso, nelle visioni antropologiche di Mario Cresci, nelle magiche forme biomorfe di Luigi Mainolfi o del Cracking Art Group, nelle luci e nei suoni delle microsculture elettroniche integrate nella natura di Ale Guzzetti, ecc. – la Fondazione Studio Carrieri – Noesi intende portare l’attenzione del mondo culturale e sociale sul nuovo sguardo etico che lega e collega i rapporti tra Arte – Natura – Specie Viventi.