La mia scultura è in divenire, vuole essere un avvenimento della natura, una pratica perpetua del fare e del pensare. Un’esigenza. Un’esigenza del volare e del cadere, l’amore del corpo e del suo respiro. Il sogno della montagna e del vento, la musica dell’acqua e il gioco del tempo, il colore dell’infinito. L’infinito. Tento di diventare la forma della mia opera. Tento di diventare la materia dell’albero e il fuoco della terra, o solo l’albero o solo la terra. È nella solitudine della mia caverna e della mia pelle diventare, o essere io stesso la mia scultura. La scultura.
Dal catalogo “Scultura Italiana 1960-2004”,
Ed. P.S.P. Matera, 2005.